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Breve Biografia

Salvo Caramango, artista catanese, è presente nello scenario culturale italiano da circa trent’anni. Oltre ad avere allestito svariate mostre a livello nazionale ed internazionale,è noto per essere uno dei più importanti e riconosciuti maestri del muralismo italiano. Ha infatti realizzato più di un centinaio di opere murali, in varie parti del territorio nazionale.

Fra le opere murali più significative, vanno ricordate la serie di dipinti di Linguaglossa (CT)  e di Furore (Sa) sulla costiera amalfitana, la “Cattura di Celestino V” nella chiesa di San Francesco a Vieste (FG), i grandi dipinti murali in Piazza Mercato e sul lungomare a Manfredonia (FG) e “Riso amaro” a Orta ( NO).

Ospite in diverse trasmissioni televisive su reti nazionali, sue opere sono state utilizzate per l’allestimento delle scenografie degli studi televisivi di Rai 2, nelle trasmissioni  “Mezzogiorno in famiglia” e “Piazza Grande” di cui ha realizzato il logo. Da qualche anno  diverse case editrici utilizzano le immagini dei suoi dipinti per l’illustrazione in copertina di  vari libri.

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“LA SICILIA NEL CUORE”

Un Mondo Siciliano fra Racconto e Favola

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Soprattutto la tipologia, nell’arte pittorica di Salvo Caramagno, si evidenzia quale elemento primo di giudizio di una espressione singolare volta a rappresentare un mondo siciliano che nell’impronta tra fauve e naif, si rileva come una sorta di innesto tra realtà e sogno, tra racconto e favola che si vivacizza nel colore.  I personaggi, uomini, donne, contadini animali, sembrano assimilarsi con la flora, fondersi col paesaggio, nascere da esso. Come frutti di una natura lussureggiante, i figurati si presentano floridi, rotondeggianti, e si caratterizzano nelle fattezze alterate dei primi piani che acquistano volume, mentre, creando rilievo, offrono nella proporzione plastica, il senso scenografico della profondità.

Di contro ad una Sicilia mitizzata che vede nelle distese di aranceti l’armonioso rincorrersi delle frode rotondeggianti tra i tetti i rossi delle case, o segue l’arrampicarsi di una stradina a ridosso di un dedalo di agavi I volti siciliani di Salvo Caramagno, tra gli aranci abbaglianti di frutti infuocati, sembrano esprimere la soddisfazione di sentirsi isolani, nella coscienza di essere tali, se, e non a caso, capita loro di essere, in un momento di sosta all’ombra di un ulivo, a ridosso di una spalliera di fico-dindia, intenti alla lettura della << La Sicilia >>.

Metafora di un’isola e di un popolo siculo ideale, l’arte di Caramagno affida all’uso sapiente del colore puro, all’aggressività del contrasto che non è mai stridore, il compito di creare l’atmosfera di un incantevole reale dove il paesaggio diventa coreografia al pensiero di una dimensione di dover essere. E dove l’autore, bonariamente ironizza su una umanità bizzarra in cui a pagare il conto con la   giustizia è solo il ladro di galline e dove il puparo è costretto a scambiare il ruolo con il pupo, mentre, di controverso, in tale società di utopica esistenza, l’amore e la fratellanza ancora sopravvivono come generoso esempio sul volto soddisfatto di chi lavora, nello sguardo sereno di chi rispecchia la luce della vita partecipando della creazione con i colori di una bellezza naturale e viva.

Milly Bracciante